Maggio 2019
Salve a tutti,
Una festa multiculturale
Il nostro mese di riprese in Nuova Zelanda si è concluso con un bellissimo pomeriggio soleggiato, circondato da rappresentanti di tutte le etnie, tutte le culture che compongono la nazione Kiwi: Inglesi, Maori, Polinesiani, Cinesi, Thailandese, Malesi, tedeschi, Musulmani, Buddisti, Cristiani, gioiosi di farsi fotografare nei loro vestiti tipici... Ho anche potuto farmi fotografare (virtualmente) con la "Prime Minister" Jacinda Ardern; questo festival e stato un incontro caloroso poche settimane dopo i tristi eventi di Christchurch.
E poi siamo ritornati alla barcache aveva atteso, fuori d'acqua nel cantiere navale di Vava'u, alle Tonga.
Sono io che diventerei pessimista, o il clima del pianeta in generale si deteriora, o è stato solo un po 'di sfortuna? Dopo un mese trascorso in Nuova Zelanda sotto un cielo grigio e piovoso, speravo di offrire a Francette tre settimane di turchese a Tonga ... puoi sognare! Un'invasione ostinata di aria polare ci ha dato cieli essenzialmente intasati, piogge persistenti, forti venti e ancoraggi inconfortevoli. Due giorni di sole comunque, nella splendida baia di Port Maurelle, con alberi spettacolari, e sulla splendida spiaggia di Uoleva, già citata cinque anni fa: oggi il fondatore di "Serenity Beaches", Patti, si avvicina al 78 anni, con, sempre, molto energia.
Un festival di guasti
Francette partì per un mezzo giro del mondo in aereo, con scalo a Singapore (anche sotto la pioggia), ho scelto male il mio momento per dirigermi verso Nuku'alofa; dal peggio ancoraggio dell'isola di Nomuka, dove mi fermai per lasciar passare il grosso di un disturbo, vidi solo rive tempestose; inoltre mi sono imbattuto in una serie di guasti di tutti i tipi, ancor più ridicolo quando ti rendi conto dopo giorni di sforzi che era solo un fusibile che era saltato, e che, in più, ne avevi uno di riserva!
Eccomi a Nuku'alofa, cosa che, sarete d'accordo, non succede tutti i giorni; e, finalmente è tornato, è non mi dispiace l'ormeggio della città, un po 'troppo urbano, naturalmente, ma dove si ha l'impressione di ritrovare la Polinesia da trent'anni fa e più; un vasto mercato, piccoli ristoranti economici sul lungomare e sorridenti Tongani avvolti nel tradizionale sarong intrecciato.
Sto pensando di restare qui per due settimane per alcune riparazioni, e poi ... ho intenzione di sorprendermi: secondo il tempo, potrei puntare alla Nuova Zelanda, una destinazione classica; un ritorno alle isole Australi della Polinesia francese; o Figi, più vicino, o Vanuatu, che finora ho ignorato vergognosamente; anche la Nuova Caledonia ... o l'Australia, dove ho ancora molte meraviglie da scoprire ... Probabilmente Banana Split, con i suoi possibili tecnicismi, sarà il tempo, che deciderà la mia prossima tappa; e sai cosa, quando arrivo lì, fedele alle mie abitudini, dirò che è dove volevo andare!
Antoine
Precedente lettera | Lettera che segue