Giugno 2019
Salve a tutti,
Regno di Tonga, Vanuatu : un viaggio nel tempo.
Ho avuto pena a lasciare il tranquillo e perfettamente riparato porticciolo di Nuku'alofa - sul quale finalmente era tornato il sole - con la sua fila di navi da pesca, i suoi barcaioli che si allenavano ogni mattina; la pittoresca cittadina, i suoi caffè e ristoranti, Friend's Café, Waterfront; il suo mercato e le sue bancarelle di frutta nei quattro angoli della città (deliziose papaia, arachidi appena fuori terra, ma evitare i fagiolini, che misurano sessanta centimetri di lunghezza, e sono dotati ciascuno di due fili, no, due cavi che potrebbero supportare una funivia).
Non è insignificante, la città ha anche risorse tecniche di qualsiasi tipo, un meccanico simpatico ha completamente ravvisato i miei motori. Al momento del rifornimento di cibi, la ricerca di cose semplici come un piccolo salumificio mi ha portato nel negozio di un caloroso italiano stabilito qui da vent'anni, e un fan dai tempi di "Pietre" e San Remo : mi ha permesso di partire ben fornito nelle specialità del suo paese.
E poi il bel tempo mi spinse a partire, in direzione ovest. 250 miglia più avanti, mi lasciai tentare da un piccolo atollo di cui conoscevo da molto tempo l'esistenza senza averlo mai avvicinato, North Minerva Reef: una cintura di corallo al livello dell'acqua tutt'intorno, un passaggio ben definito , assolutamente nessuna isola emersa, ma un rifugio perfetto dalle onde. Ci sono entrato, ho tirato l'ancora ... e avevo fatto bene, perche nelle ventiquattro ore si è alzato un forte vento, un vento che periodicamente ritorna al Pacifico...
nei tre giorni successivi, venti altre barche a vela vennero a rifugiarsi nell'atollo, il tempo in cui il vento e le onde di quattro metri che portò via dal rifugio passarono. Avrei voluto filmare con il drone questo incontro di barche a vela vagabonde, ma troppo vento per quello, dovrai essere soddisfatto con la visualizzazione del mio radar e l'immagine di Googlemaps. L'atmosfera era piacevole, in ogni caso via VHF, perché le condizioni non erano favorevoli al lancio dei dinghy. Un simpatico russo-australiano ha nonostante potuto venire a riconnettere il mio radar alla sua antenna, grazie, Ponya.
Dopo una settimana e tornò il bel tempo: ho ripreso la direzione di Port Vila su un mare tornato liscio. Al momento della scrittura, ho appena ormeggiato in quell'altro piccolo porto, che ho visitato nel 1995, non su Banana Split, ma a bordo del grande veliero di crocierfe Club Med II. Sono attraccato al molo di fronte a qualche piccolo café; qui come ai Tonga, ho l'impressione di aver fatto un viaggio indietro nel tempo, di aver ritrovato il lungomare di Papeete degli anni '70, nel momento in cui Bernard Moitessier ormeggiava Joshua e Tabarly il suo Pen Duick. È qui che celebro questi giorni i miei tre quarti di secolo. Vi dirò questi luoghi più in dettaglio nella mia prossima lettera.
Nel frattempo, vti auguro un giugno di gioie.
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