Agosto 2003 2003

Salve a tutti,

Il "Maaramu" il vento del Sud-Est, spesso fresco in luglio ed agosto, è ritornato, e Banana Split è venuto a ripararsi nel mio ancoraggio preferito, sotto la protezione di una piccola isola dell'atollo di Tahanea, a meno di venti metri delle cocco e dei "veloutiers" della riva (del resto, il mio catamarano è attaccato al tronco di uno di questi alberi dalle foglie velutate, cari al famoso navigatore solitario francese Bernard Moitessier).

Tra una settimana, tuttavia, occorrerà ripartire, lasciare ancora una volta per alcuni mesi il mio catamarano in Polinesia, e riprendere la strada, o piuttosto l'aria, poiché è passando per la Nuova Zelanda e l'Asia del Sud-Est che ritornero' in Francia, per le riprese di scene del mio nuovo film, al montaggio dal quale lavoro attualmente sul mio computer portatile, "La più bella isola del mondo".
Il viaggio è cominciato, del resto, con una breve visita ad un'isola che conoscevo.. soltanto dall'alto, l'isola di Catalina, al largo di Los
Angeles: l'aereo che viene da Tahiti la sorvola sempre, e mi chiedevo ogni volta a che somigliava; ho finito per andare a visitarla, in occasione dello scalo regolamentare a "LAX" del volo Parigi-Papeete.

Catalina è un'isola abbastanza misteriosa : è rimasta fino ad una data recente proprietà di un ricchissimo industriale, il proprietario delle gomme da masticare Wrigley. La sua vedova ha dato l'isola al governo, e la casa lussuosa (gli americani chiamano queste case una "Mansion", sia un maniero) che si era fatto costruire è stata trasformata in un hotel sontuoso di sei camere, che domina tutta la rada di Avalon, il porto principale; io sono andato ad allogiare nell'unico - e simpatico - "Bed and Breakfast" dell'altro villaggio dell'isola, molto più piccolo, quello di "Two Harbors", incastrato, come il nome lo indica, tra due baie che quasi si raggiungono.

Gli Americani fanno tutto in grande, e quando si avvicina l'Independance Day, sono centinaia di yacht di tutte specie che si dirigono verso Catalina, poichè è vicina alla grande metropoli di Los Angeles. Sono dunque innumerevoli "corpi morti" che accolgono gli visitatori, e l'unico ristorante del villagio è strapieno; ma l'interno dell'isola, immensa ed arida, resta perfettamente calmo, e si ha la sorpresa di incontrare.. dei bisonti, portati qui per le riprese, negli anni trenta, di un western: Si fondono perfettamente nell'ambiente, è vero che Hollywood non è lontano!

Qui, alle Tuamotu, è piuttosto "la laguna blu" che si potrebbe girare! Il mese prossimo, vi raccontero il resto del viaggio.

Un caro saluto a tutti.