Luglio 2014
Salve a tutti,
All'indomani del mio compleanno (grazie mille a quelli che mi hanno mandato i loro auguri) e dell'inizio del mio undicesimo settennato, siamo tornati a bordo del Banana Split, nel piccolo porto dell'atollo di Hao, dove era stato guardato dai simpatici soldati della "Réhab" , la riabilitazione dei terreni ancora occupati da vestigie dell'epoca quando Hao fungeva da base lontana per le prove nucleari di Mururoa. Sorpresa, in due mesi, il nostro catamarano aveva fatto crescere su i suoi caschi un immenso piatto di frutti di mare poco propizio a una navigazione rapida. Per fortuna, uno degli altri velieri attraccati nel piccolo porto aveva un "narghilè", è così ho potuto, senza perdere il soffio, cominciare a raschiare questa spessa copertura. Il mio amico Ludovic, che ha creato un piccolo centro d'immersione nell'atollo di Makemo, raggiunto qualche giorno più tardi, ha affinato il lavoro, e non mi resta che di buttarmi in acqua di tanto in tanto per completare il lavoro... Ma, porca miseria, com'è grande, sotto l'acqua, un catamarano di 12m50 !
Abbiamo anche dedicato una parte del mese a finire il film sul Canada, di cui avevo registrato le voci italiane e inglesi in occasione del nostro passaggio a Papeete. E ho appena terminato di scrivere le diciassette pagine di leggende delle fotografie per il libro che uscirà da Gallimard a ottobre.
E quindi c'è l'atollo che ci circonda, il nostro, lo preferito. Che cosa ne dire, altrimenti che nonostante questo periodo quando molte rive si imbozzacchiscono e si riducono un po'ovunque, la nostra spiaggia resta in modo miracoloso larga e dolce; che un amichevole abitante di Makemo ha accettato di rivendermi un bastone (un 4x4 di 7m40 di lunghezza, che aveva previsto di utilizzare per la struttura di una capanna del "luglio", la festa nazionale che qui dura quasi un mese), e cosi sono in grado di fare scendere la noce di cocco che beviamo ogni mattina; che il nostro amico Bernard è rimasto alcuni giorni nei pareti, ma che non ha trovato nessuna aragosta; e che il vento ha cambiato 4 giorni fa, agitando la nostra piccola baia, forzandoci a lasciarla temporaneamente e a venire ad ancorare in un luogo che chiamiamo "sala d'attesa", dove l'acqua è liscia come un lago, e la riva sprovvista di spiaggia, ma orlata di graziosi coralli in piena salute.
Rimango attento alle previsioni del tempo, due giorni ancora e ritorneremmo al nostro ormeggio favorito, ma ne dovremo ripartirne alcuni giorni più tardi per andare a portare al piccolo aeroporto di Fakarava il frutto del nostro lavoro sul film Canada : il nostro collegamento Internet via telefono satellitare, molto lento, non ci permette ovviamente di inviarlo direttamente della barca; ne approfitteremo per fare rifornimento e raggiungeremmo un altro dei nostri ormeggi preferiti.
Vi auguro un luglio luminoso.
Antoine
Precedente lettera | Lettera che segue