Aprile 2012
Salve a tutti,
Kaoha Nui !
E così che la gente si saluta nelle Marchesi (e vi ricordo che quando vogliamo augurare felicità a un abitante dell'isola di Ua Pou, è Ia Koa Koa Koé che si deve dire)
Il nostro mese alle Marchesi è stato pieno di sensazioni: siamo rimasti senza fiato davanti alla bellezza dei picchi che sovrastano le isole dell'arcipelago, in particolare nell'isola di Nuku Hiva, quelli di Akapaa e quelli che salgono sopra la baia di Hatiheu, con la sua lunga spiaggia, i suoi grandi marae (templi all'aria aperta, ornati di incisioni rupestri degli antichi polinesiani), senza dimenticare la deliziosa aragosta al ristorante di Yvonne, Sindaca di Hatiheu e creatrice d?una grande e magnifica esposizione dedicata alle rovine storiche e all?arte del tatuaggio, un invenzione Marchesana.
Abbiamo anche visitato una delle due o tre cascate più alte del mondo, quella di Hakaui, e, di ritorno da una passeggiata attraverso paesaggi splendidamente fioriti, abbiamo apprezzato il kaaku, il frutto dell'albero a pane schiacciato e bagnato nel latte di cocco, nella casa di Monette e Mathias, in questa bella valle accessibile solo in barca o a cavallo.
Il clima è diventato favorevole, il vento da nord-est, allora abbiamo preso la rotta dell'isola di Fatu Hiva, per mostrare a Francette, che non la conosceva ancora, la stupenda Baia delle Vergini, senza dubbio uno degli ormeggi più spettacolari del pianeta : non è uno scalo facilmente accessibile, nessun aereo o nessuna nave ragolare, il modo migliore per scoprire l?isola è crociera del Aranui, la piccola nave cargo che serve l' arcipelago una volta al mese.
Dopo un paio di ormeggi pochi davanti a delle splendide spiagge bianche, purtroppo battute da un'onda perpetua, sull?isola di Tahuata, siamo tornati alla baia di Taiohae per filmare il ritorno della pesca, e per fare rifornimento prima di partire per un viaggio di tre giorni sul Pacifico deserto, fino alla prima isola delle Tuamotu con un?apertura sufficiente per entrare nella laguna, Raroia: chè felicità, dopo le onde e le acque quasi sempre spesso disturbi delle marchesi, di ritrovare la perfetta planarità delle acque turchesi delle Tuamotu.
Poi siamo tornati al nostro atollo preferito di Makemo per nuove avventure, che vi racconterò nel prossimo mese.
Ia koa koa koe
Antoine
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